Come direbbe l’ex magistrato di
mani pulite, ora segretario dell’IDV: “ma che c’azzecca?” Ma che c’azzecca la modifica dell’art 139 del
Codice delle assicurazioni, subordinando la liquidazione delle micro lesioni
all’accertamento strumentale, con il decreto liberalizzazioni che doveva
rilanciare la disastrata economia italiana? Si è favorita la libera concorrenza
del mercato assicurativo o si è favorito ancora una volta il potere forte della
lobby del tagliandino?
Avevamo appena scongiurato l’approvazione della tabella unica nazionale per le macrolesioni, che tagliava a metà i
risarcimenti dei gravi danni da circolazione stradale, che ecco pronta la
compromissione delle micro lesioni. Infilate in un decreto che doveva passare
in fretta senza troppi rinvii. Nulla quaestio ci mancherebbe, al nobile,
condivisibile spirito del legislatore e di quanti lo sostengano, ANIA compresa,
di contrastare il fenomeno delle frodi in favore di una riduzione delle tariffe
RCA (peraltro da sempre promessa – Legge 57/2001, Legge 273/2003, D.Lgs
209/2005, etc.- e mai realizzatasi). Che si inaspriscano le pene per i
truffatori tutti e si butti la chiave della galera di commette reati gravi o
addirittura mortali mettendosi alla guida ebro o sotto l’effetto di sostanze
stupefacenti. Nessun attenuante. Ma quest’intento perde la nobiltà quando a
farne le spese sono gli onesti. Quelli che il danno da iperestensione ed
iperflessione del capo l’hanno subito davvero. Con conseguenze permanenti ma
non hanno le risorse economiche per
accedere ai costosi accertamenti strumentali, oggi obbligatori per far valere i
propri diritti. E dire che sempre il legislatore nel 1969 con la legge 990
istituiva l’obbligatorietà dell’assicurazione auto con il fine precipuo di
salvaguardare i diritti delle vittime della strada. Forse questo concetto si è
perso per strada.
Comunque, lassù non sono ancora
contenti. Prima Verdone, responsabile del settore auto dell’ANIA, scrive a
Monti le proprie doglianze. Quelle modifiche al 139 potevano essere scritte
meglio. Avrebbe preferito forse: le lesioni di lieve entità non devono essere
risarcite anche se strumentalmente accertate. Punto e basta. Si perché in
effetti le interpretazioni in punto di diritto forse discostano dai diktat che
le compagnie assicurative hanno inviato ai propri fiduciari medici legali. Basti leggere questo
commento degli avv.ti Settimio Catalisano e Angelo Massimo Perrini su altalex.
Inoltre quella decurtazione del
30% a chi non osservava le regole del risarcimento in forma specifica è stato
cassato! Non va bene.
E mentre Milano finanza titola: “Decreto
Liberalizzazioni: un affare per le assicurazioni”, dall’altra parte ecco che il
nuovo presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani, in una mefistofelica unione
con Alessandro Santoliquido, direttore generale di Sara Assicurazioni (già noto
agli operatori del settore quando allora direttore di Ras Service aveva avuto
una infelice uscita sui patrocinatori stragiudiziali all’indomani dell’entrata
in vigore dell’indennizzo diretto) pubblica il “libro nero della RC Auto”. 4
diaboliche raccomandazioni al governo:
1.
le assicurazioni sono i buoni
2.
gli assicurati i cattivi
3.
I sinistri sono tutti finti
4.
I danni non devono essere pagati
“Crediamo che sia particolarmente
urgente – ha spiegato il presidente dell'ACI Angelo Sticchi Damiani –
contemperare il diritto dei danneggiati ad avere un equo risarcimento con il
diritto degli assicurati ad avere un costo sostenibile per la rc auto. Il libro
di Vincenzo Borgomeo illustra una situazione paradossale nella quale la
maggioranza degli automobilisti onesti viene danneggiata dal comportamento
truffaldino di una minoranza agguerrita e protetta. Bisogna spezzare – ha
concluso Sticchi – la spirale di aumento dei costi che finora si è sempre
tradotta in aumento delle tariffe assicurative”..
“Sia le imposte sia una parte dei
costi delle Compagnie – spiega Alessandro Santoliquido, direttore generale di
Sara Assicurazioni – sono proporzionali
ai premi e possono essere ridotti se si riducono i costi dei sinistri e
quindi i fabbisogni tariffari delle Compagnie. Per ridurre l'rc auto è
necessario intervenire sui costi dei sinistri. Ma per ridurre i costi dei
sinistri è necessario intervenire sul contrasto alle frodi e sul contenimento
di alcune componenti di costo”.
Io proporrei l’abolizione degli
art 2043 e 2054, mantenendo l’obbligo di versare i premi rca, come fosse una
tassa per il possesso di un veicolo a motore. Così. Anche solo per mantenere le
scuderie di qualcuno!
Meditate gente. Meditate.