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A stabilirlo, gli ermellini della Quarta Sezione Penale della Corte di Cassazione. Risponde del reato di guida in stato di ebbrezza anche l’ubriaco che dorme, sul volante, in sosta. La decisione è contenuta nella sentenza del 10 febbraio 2012, n. 5404.
La sosta fa parte della circolazione stabiliscono i
togati di Piazza Cavour e, pertanto, a nulla vale la resistenza dell’automobilista
“pizzicato” a pisolare sul volante della propria auto in sosta con un tasso di
alcol superiore a quello tollerato dalla vigente normativa. Prima o dopo la
sosta, la conduzione del veicolo in condizioni psicofisiche alterate
costituisce grave rischio per la propria ed altrui incolumità.
Secondo il giudice il reato in esame risulta
integrato allorché sia stata acquisita la prova della deliberata movimentazione
del veicolo in area pubblica, tale da creare pericolo alla circolazione o anche
solo ad intralciare il traffico, e che ciò può assumersi, non solo allorché la
persona sia sorpresa nell’atto di condurre un veicolo, ma anche nei casi, come
di specie, in cui essa si trovi, a bordo di un veicolo in sosta e nelle
condizioni di ripartire, in alterate condizioni psicofisiche. Sempre secondo
l’impostazione del giudice di legittimità, deve ritenersi che la “fermata”
costituisca una fase della circolazione, con la conseguenza che é è del tutto
irrilevante, ai fini della contestazione del reato di guida in stato di
ebbrezza, se il veicolo condotto dall’imputato risultato positivo all’alcoltest
fosse, al momento dell’effettuazione del controllo, fermo o in moto.
Queste
le motivazioni con le quali la Cassazione accoglie dunque il ricorso del
pubblico ministero contro la decisione del tribunale che aveva assolto l’uomo
prendendo per buone le sue giustificazioni. La Suprema corte rinvia la causa
proprio al giudice di primo grado, invitandolo a decidere di nuovo. Questa
volta cercando di capire dove l’imputato era residente, da dove era partito e
dove intendeva arrivare. E, per finire, quale era la ragione che gli aveva
impedito di portare a termine il viaggio.