Le bozze del decreto “Cresci Italia” ci avevano fatto ben
sperare sulla rottamazione dell’indennizzo diretto per lesioni del conducente.
Ci aveva poi riportato con i piedi ben
piantati a terra il testo definitivo, dove le uniche modifiche agli artt. 149 e
150 riguardavano le modalità di definizione dei forfait e delle franchigie. Un po’
di stupore, anche, per quella franchigia del 30% sui danni materiali per chi
invocava il risarcimento per equivalente esercitando la “libertà di scelta” del
proprio riparatore di fiducia. Poi, mentre un Garante miope, concentra le
proprie attenzioni su quel finto meccanismo concorrenziale della presentazione
di tre preventivi da parte di un agente che, rimarrà comunque monomandatario, semplicemente
con un mucchio di scartoffie in più, tra i 2400 emendamenti presentati ce n’è qualcuno
che mina il risarcimento delle lesioni.
Le motivazioni che hanno spinto i parlamentari verso tale
indirizzo, risiede nella volontà di limitare a loro dire “l’abnorme
speculazione” sul colpo di frusta. E spunta di nuovo all’orizzonte un modello
francese più che europeo da seguire, dove le lesioni fino al 2% non danno luogo
al ristoro del danno permanente ma solo di quello temporaneo.
Ecco il testo proposto nella maggior parte degli emendamenti
presentati: “In ogni caso, le lesioni di
lieve entità, che non siano suscettibili di accertamento clinico strumentale
obiettivo, non potranno dar luogo a risarcimento per danno biologico permanente”.